Manjushri Portraits è un progetto personale. L’idea venne durante il mio primo soggiorno a
Manjushri, nei primi mesi del 2013. Cercando un luogo dove riposare e riprendermi, furono i
miei primi passi nella tradizione Kadampa.
Le cinque settimane di working visit furono un esperienza potente e senza precedenti.
Un’esperienza umana, sociale, filosofica e spirituale. Un’esperienza fatta di vita collettiva,
insegnamenti, meditazione – tutto in un ambiente meraviglioso. Ogni giorno era pieno di incontri significativi con persone sincere ed aperte.
Questi incontri mi diedero il desiderio di realizzare ritratti fotografici individuali, per integrare le bellissime immagini della Guida Spirituale, il Tempio, il Castello e la moltitudine di praticanti.
Perchè nella mia esperienza – proprio come la foresta è fatta di alberi – la forza della Tradizione e della comunità viene da ognuno dei suoi membri. Ordinati o no, insegnanti o no. Che abbiano vissuto a Manjushri per quasi 40 anni o che vi abbiano passato solo qualche giorno. Indipendentemente da età, cittadinanza, origine, lavoro o percorso di vita.
Due anni dopo, per il mio secondo soggiorno a Manjushri – ‘Buddha della saggezza’, durante l’estate del 2015, porto la mia macchina fotografica. Per due mesi rimango e partecipo al Summer Festival, che temporaneamente fa aumentare la popolazione del centro da un centinaio di persone a più di tremila. Mi riconnetto con i Kadampa che avevo conosciuto sulla strada della pace a Manjushri, Parigi, Le Mans, Vancouver, Montreal e conosco nuove persone di tutti i generi, praticanti dell’equanimità.
Questi 250 ritratti, queste 250 persone erano a Manjushri durante l’estate del 2015. Proprio perchè, per loro come per me, questo posto è importante – se non vitale.
Ogni individuo è una sfaccettatura della tradizione.
Una testimonianza di questa missione per la felicità, la saggezza e la pace.
Ogni fotografia ha la sua storia. Lunga o corta. Sempre intensa.
Ogni volto può essere letto come un testo, un insegnamento.
Di conseguenza, questa esposizione può essere letta come un libro.
Questo libro parla dell’amore e del rispetto di un luogo.
Per una comunità e i suoi membri.
Per una spiritualità e i suoi insegnanti.
Scattare queste foto è stato un viaggio con la Tradizione. Pubblicarle, offrire uno specchio
amorevole a ogni persona, per la comunità e per il mondo.
Se 250 Manjushri Portraits fosse stato realizzato 10, 20 o 35 anni fa, chi non si sarebbe
rallegrato nel vederle oggi?
Quest’estate è da leggere al presente. E, mi auguro, tra 10, 20 o 35 anni. Per raccontare storie future.
Con amore,
Étienne, Sept 2015
manjushri portraits
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500+ portraits from a Buddhist community I bear in my heart